
Eccoci qua...come prevedevo, anche il secondo post è scritto da me!
Credo che finchè Roberto non troverà i commenti dei suoi amici sul blog, continuerà ad essere mio, e quindi ne approfitto, ma spero che presto la musica cambi!
Intanto, dicevo, approfitto, e posto un post tutto forestale...anzi no, proprio tutto no. E' anche molto mangereccio, anche se al momento della pappatoria eravamo troppo occupati per metterci a fare foto!
Insomma, dopo anni di frustranti racconti da parte degli amici forestali baresi che ci venivano regolarmente, sono andata alla festa del Maggio di Accettura!! Siamo arrivati proprio mentre la processione usciva dal bosco con "lo sposo", e non potendo inserire tutte le foto ho scelto:
Il bar viaggiante sul fuoristrada che ha mandato in delirio Roberto (che mi ha chiesto espressamente di immortalarlo)
Una veduta di Accettura
Una veduta del bosco
Una veduta della carovana
Un ritratto di Bue podolico (si chiama Generale)
Una foto di gruppo.
...comunque l'anno prossimo ci voglio andare dal giorno prima, almeno, a vedere come i boscaioli scelgono lo sposo e come lo tagliano.
Non perchè mi piaccia vedere tagliare gli alberi in generale...
Tante foreste strappate alla terra
e massacrate
distrutte
rotativizzate
tante foreste sacrificate per la pasta da carta
di miliardi di giornali che attirano annualmente l'attenzione dei lettori sui pericoli
del disboscamento delle selve e delle foreste.
(Jaques Prevert)
Ma del resto gli alberi nascono, vivono e muoiono...
Un albero di un bosco
chiamò gli uccelli e fece testamento:
lascio i fiori al mare,
lascio le foglie al vento,
i frutti al sole e poI
tutti i semetti a voi.
A voi, poveri uccelli,perché mi cantavate
la canzone nella bella stagione.
E voglio che gli stecchi,
quando saranno secchi,
facciano il fuoco per i poverelli.
(TRILUSSA)
Preghiera dei boscaioli e taglialegna
Queste piante che Voi creaste a rendere l'aria
sana, ricca d'acqua la terra, bello l'aspetto
delle valli e dei monti; queste che noi tagliamo,
seghiamo, lavoriamo, bruciamo, agli usi nostri;
quest'erbe selvatiche di cui vivono le nostre
greggi, di cui verdeggiano selve e campagne;
tutte queste vite, dalla gramigna alla quercia,
dall'edera al cipresso,
dicono al mio cuore le
vostre lodi, gran Dio.
Date, o Signore, forza
al braccio e al ferro di chi queste piante coltiva
o recide;fate che tutte siano adoperate ad usi
buoni e con buoni pensieri.